domenica 6 maggio 2018

Lavoro festivo: proviamo a fare chiarezza

Nell'ultimo mese sono state parecchie le festività da calendario che si sono susseguite: la domenica di Pasqua, Pasquetta, 25 aprile e 1 maggio...

Il lavoro nei giorni festivi dal Salva Italia di Monti in poi è diventata una triste abitudine per tutti noi, perché come sapete è lasciata totale libertà alle aziende nel decidere l'apertura oppure no e con quali orari.

I contratti individuali e i contratti collettivi, però, come si rapportano alla legge sulle liberalizzazioni?
Ogni anno, infatti, soprattutto per la festività di Pasqua (caso particolare perché è una festività religiosa non infrasettimanale che coincide sempre con domenica e non è citata esplicitamente dal nostro contratto collettivo tra le festività retribuite da riconoscere) si moltiplicano i dubbi e le domande, tipo:
Sono obbligato a lavorare? Se sono part time che succede? E se sono full time?

E poi: è giusto dichiarare lo sciopero in una giornata festiva ? Chi può scioperare e chi no?

Qualche piccolo chiarimento secondo me.

Domanda: sono obbligato a lavorare nei giorni festivi?
Risposta: assolutamente NO!

Il lavoro festivo, cioè quello prestato in coincidenza con aperture nei giorni festivi (come da articolo 142 del CCNL TDS Confcommercio: 1 gennaio, 6 gennaio, Pasquetta, 25 aprile, 1 maggio, 2 giugno, 15 agosto, 1 novembre, 8 dicembre, 25 dicembre, 26 dicembre e santo patrono), non può mai essere imposto ai lavoratori. In pratica è sempre un diritto scegliere se lavorare oppure no.
I principi da rispettare sul lavoro festivo sono:

  • volontarietà per tutti i lavoratori, part time e full time, nel dare disponibilità a lavorare in un giorno festivo oppure no
  • nessun obbligo a lavorare, mai e per nessuno, né part time che dovrebbero avere un orario firmato da rispettare, né tanto meno full time: nessuna assenza ingiustificata può essere contestata in un giorno festivo se non mi presento al lavoro (sentenze di Cassazione n. 9176/1997, 16582/2015, 21209/2016 e 22481/2016)
  • in caso di generica “disponibilità al lavoro festivo” accettata e firmata nella lettera di assunzione comunque non esiste l'obbligo a lavorare nel giorno festivo se con comunicazione scritta comunico all'azienda che non sono disponibile a lavorare nelle giornate festive indicate sopra (sentenza di Cassazione n. 27948/2017)
  • nei giorni festivi quindi lo sciopero non servirebbe nemmeno, ma basta non essere disponibili. Dichiarare lo sciopero è un segnale politico e di solidarietà più che una necessità per liberare dall'obbligo lavorativo.
Questo vuol dire che il vostro responsabile deve sempre chiedervi per tempo se volete lavorare in uno dei festivi da contratto collettivo. Se non lo fa, rivolgetevi al vostro delegato sindacale oppure alla Filcams Cgil: conviene!

Domanda: a Pasqua invece potevo essere obbligato a lavorare?
Risposta: dipende...

Come si è detto sopra, Pasqua non è un festivo esplicitato come gli altri (il caro vecchio CCNL a suo tempo riteneva superfluo citare una festività coincidente con la domenica, visto che era normale riposare la domenica... Come cambiano i tempi!), quindi potrebbero essere obbligati a lavorare tutti i lavoratori che hanno l'obbligo alla prestazione domenicale da lettera di assunzione, sia part time sia full time, oppure i full time cui si applica l'articolo 141 sul lavoro domenicale. Ecco perché in questa giornata non basta l'invito all'astensione dal lavoro (servirebbero cause pilota in questo senso per estendere i diritti), ma serve la dichiarazione dello sciopero per poter evitare di lavorare nella giornata di Pasqua.

Sperando di aver chiarito meglio le idee, preparatevi con calma e serenità alla prossima festività: il 2 giugno!

Buon riposo a tutti!

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