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lunedì 13 agosto 2018

XVIII Congresso Cgil: pausa estiva!

Come ho accennato in un post di qualche settimana fa, sono partite le assemblee sindacali in tutti i luoghi di lavoro per consultare le iscritte e gli iscritti della Cgil sul programma dei prossimi 4 anni: è il Congresso, baby!

A Torino per la nostra categoria le assemblee sono iniziate solo il 16 luglio e proseguite fino al 1 agosto, con una trentina di posti di lavoro finora consultati e parecchio ritardo nell'avvio della macchina congressuale. Insieme ad altre delegate e delegati come me sono stata impegnata a presentare in queste prime assemblee il documento Riconquistiamo Tutto, dell'area Sindacato è un'altra cosa, "volgarmente" detto il documento 2, che si pone lo scopo di proporre un deciso cambiamento rispetto alla linea seguita dalla Cgil nei 4 anni passati, soprattutto per un semplice motivo: la situazione per le lavoratrici e i lavoratori è peggiorata sempre di più, sia per quanto riguarda la protezione del salario e del potere d'acquisto (siamo più poveri, insomma), sia per la scomparsa di diritti base (siamo meno tutelati) dal Jobs Act in poi, quindi l'idea della continuità con quanto fatto finora non ha alcun senso, a meno che non ci vogliamo condannare da soli a rassegnazione e inefficacia.
Io non ne ho nessuna voglia, voi?

Fino al 20 agosto la consultazione è ferma per la pausa estiva, ma riprenderà per tutto il mese di settembre e fino al 5 ottobre in tutti i luoghi di lavoro.
Se ancora non avete avuto notizie dell'assemblea sindacale da voi e vi ho almeno incuriosito, fatemi un fischio, oppure chiedete subito al vostro delegato in azienda.

Ma adesso andiamo ai contenuti: nel post che ho già citato avevo iniziato a declinare in chiave "decathloniana" le 10 parole chiave del documento 2, continuo oggi con altre tre.

#orario
La flessibilità e il part time sono i nostri grandi problemi: si lavora poco (30 ore a settimana sono una chimera) e con esasperata variazione di orari giorno dopo giorno, domenica dopo domenica. Bisogna aprire una vertenza nazionale sugli orari di lavoro: non si lavora per divertimento o per riempitivo e nemmeno per sport, come teorizzavano i guru di Foodora...

#dignità
Riconquistare la tutela piena e universale dell'articolo 18 è una assoluta priorità: per i nuovi assunti a tutele crescenti, ma anche contro i licenziamenti per pseudo motivi economici. La raccolta firme per referendum e legge di iniziativa popolare della Cgil non ha funzionato, dobbiamo tornare a rivendicare la libertà dai ricatti e dalla discriminazione: sostituirsi alla politica o confidare nel nuovo Decreto Dignità (...) non vanno bene.

#salute&sicurezza&ambiente
Di lavoro si muore ogni giorno, sempre di più e quasi sempre per inadempienze da parte delle aziende, che cercano di recuperare produttività tagliando i costi della sicurezza: ecco perché sono omicidi sul lavoro!
Si deve tornare a protestare e pretendere sicurezza. E ve lo dico come primo RLS di nomina sindacale che la nostra azienda abbia mai avuto: si può e si deve fare!

Per questi e altri motivi al Congresso della Cgil, vota il documento 2!

#riconquistiamoTutto

domenica 6 maggio 2018

Lavoro festivo: proviamo a fare chiarezza

Nell'ultimo mese sono state parecchie le festività da calendario che si sono susseguite: la domenica di Pasqua, Pasquetta, 25 aprile e 1 maggio...

Il lavoro nei giorni festivi dal Salva Italia di Monti in poi è diventata una triste abitudine per tutti noi, perché come sapete è lasciata totale libertà alle aziende nel decidere l'apertura oppure no e con quali orari.

I contratti individuali e i contratti collettivi, però, come si rapportano alla legge sulle liberalizzazioni?
Ogni anno, infatti, soprattutto per la festività di Pasqua (caso particolare perché è una festività religiosa non infrasettimanale che coincide sempre con domenica e non è citata esplicitamente dal nostro contratto collettivo tra le festività retribuite da riconoscere) si moltiplicano i dubbi e le domande, tipo:
Sono obbligato a lavorare? Se sono part time che succede? E se sono full time?

E poi: è giusto dichiarare lo sciopero in una giornata festiva ? Chi può scioperare e chi no?

Qualche piccolo chiarimento secondo me.

Domanda: sono obbligato a lavorare nei giorni festivi?
Risposta: assolutamente NO!

Il lavoro festivo, cioè quello prestato in coincidenza con aperture nei giorni festivi (come da articolo 142 del CCNL TDS Confcommercio: 1 gennaio, 6 gennaio, Pasquetta, 25 aprile, 1 maggio, 2 giugno, 15 agosto, 1 novembre, 8 dicembre, 25 dicembre, 26 dicembre e santo patrono), non può mai essere imposto ai lavoratori. In pratica è sempre un diritto scegliere se lavorare oppure no.
I principi da rispettare sul lavoro festivo sono:

  • volontarietà per tutti i lavoratori, part time e full time, nel dare disponibilità a lavorare in un giorno festivo oppure no
  • nessun obbligo a lavorare, mai e per nessuno, né part time che dovrebbero avere un orario firmato da rispettare, né tanto meno full time: nessuna assenza ingiustificata può essere contestata in un giorno festivo se non mi presento al lavoro (sentenze di Cassazione n. 9176/1997, 16582/2015, 21209/2016 e 22481/2016)
  • in caso di generica “disponibilità al lavoro festivo” accettata e firmata nella lettera di assunzione comunque non esiste l'obbligo a lavorare nel giorno festivo se con comunicazione scritta comunico all'azienda che non sono disponibile a lavorare nelle giornate festive indicate sopra (sentenza di Cassazione n. 27948/2017)
  • nei giorni festivi quindi lo sciopero non servirebbe nemmeno, ma basta non essere disponibili. Dichiarare lo sciopero è un segnale politico e di solidarietà più che una necessità per liberare dall'obbligo lavorativo.
Questo vuol dire che il vostro responsabile deve sempre chiedervi per tempo se volete lavorare in uno dei festivi da contratto collettivo. Se non lo fa, rivolgetevi al vostro delegato sindacale oppure alla Filcams Cgil: conviene!

Domanda: a Pasqua invece potevo essere obbligato a lavorare?
Risposta: dipende...

Come si è detto sopra, Pasqua non è un festivo esplicitato come gli altri (il caro vecchio CCNL a suo tempo riteneva superfluo citare una festività coincidente con la domenica, visto che era normale riposare la domenica... Come cambiano i tempi!), quindi potrebbero essere obbligati a lavorare tutti i lavoratori che hanno l'obbligo alla prestazione domenicale da lettera di assunzione, sia part time sia full time, oppure i full time cui si applica l'articolo 141 sul lavoro domenicale. Ecco perché in questa giornata non basta l'invito all'astensione dal lavoro (servirebbero cause pilota in questo senso per estendere i diritti), ma serve la dichiarazione dello sciopero per poter evitare di lavorare nella giornata di Pasqua.

Sperando di aver chiarito meglio le idee, preparatevi con calma e serenità alla prossima festività: il 2 giugno!

Buon riposo a tutti!